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Comune di Taurianova
venerdì, Aprile 26, 2024

Una casa “vera” per Seydou e Idrissa

Grazie al progetto Agenzia sociale per l'abitare, nato per fronteggiare l'emergenza abitativa proprio dei migranti regolari che vivono nelle baracche di Contrada Russo

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C’è una Taurianova bella che emerge nella capacita di ospitalità e c’è una saggezza bella in città perchè sono soprattutto gli anziani a trasmettere ai giovani quanto sia importante accogliere e prendersi cura degli “ospiti”.

Seydou e Idrissa sono due giovani africani, provenienti dal Mali. Due migranti regolari, con un permesso di soggiorno e un lavoro. In Italia da qualche anno, dopo aver vissuto in una delle baracche di legno e plastica di Contrada Russo, finalmente hanno una casa dignitosa dove poter abitare.
La casa, situata nella frazione di San Martino, è di proprietà della signora Maria che ha aderito al progetto Agenzia sociale per l’abitare, nato per fronteggiare l’emergenza abitativa proprio dei migranti regolari che vivono nelle baracche di Contrada Russo. 

L’ Agenzia sociale per l’abitare, è gestita dal Consorzio Macramè di Reggio Calabria, attivo da anni sul tema dell’accoglienza nel territorio calabrese che ha l’obiettivo di ridurre l’emarginazione sociale dei migranti regolari, di promuovere l’inclusione sociale, favorire forme di accoglienza diffusa. Rientra nell’ambito del progetto interregionale Su.Pr.Eme Italia (già avviato), finanziato dalla Regione Calabria attraverso il Fondo Asilo Migranti Integrazione (FAMI).

Ed è avvenuta ieri pomeriggio la consegna formale della prima casa aderente al progetto e dei voucher integrativi previsti a supporto del canone di affitto messi a disposizione dal Comune che costituiscono lo strumento concreto attraverso il quale si attua il progetto.

Al momento della consegna oltre al sindaco Rocco Biasi, erano presenti anche gli assessori Angela Crea e Maria Fedele, il dott. Andrea Canale responsabile del terzo settore area Welfare del Comune di Taurianova, il mediatore culturale Drissa Diarra e il tecnico di Agenzia sociale per l’abitare arch. Noemi Asciutto.

Tra i miei compiti dell’arch. Asciutto rientrano diverse mansioni tra cui effettuare sopralluoghi necessari per la verifica dei requisiti minimi di abitabilità, costruzione di un modello di matching tra bisogni degli immigrati e disponibilità di locazione, accompagnamento e tutoraggio per l’incontro tra migrante e locatore oltre l’attivazione di tutte le azioni di supporto che i diversi casi richiedono. 

«È difficile descrivere – ci confida il tecnico – tutte le emozioni che mi accompagnano nello svolgimento di questo incarico, dalla prima visita alla tendopoli a quelle della giornata di ieri. Mi ha colpita profondamente la generosità e l’affetto della signora Maria che non smetterò mai di ringraziare abbastanza e la gratitudine dei ragazzi nei suoi confronti. Mi ha riempito di gioia anche la partecipazione di alcuni cittadini che hanno aderito al progetto attraverso la donazione di arredi e l’incontro con altri proprietari disposti ad aderire, ma invece mi riempie di tristezza attraversare le vie della mia città piene di case vuote e abbandonate che con pochi e piccoli interventi potrebbero riprendere vita anziché continuare a deperire sotto l’azione indisturbata del tempo. Spero – conclude Noemi Asciutto – questo sia solo il primo passo di un viaggio più lungo verso la costruzione di una realtà che attenui le distanze sociali e garantisca i diritti indistintamente a chiunque, del resto abitiamo tutti sotto lo stesso cielo.».

Seydou Konè (26 anni) e Idrissa Traore (28 anni) hanno detto di essere contenti e di sentirsi più accolti, mentre per tutta l’Agenzia e i rappresentanti istituzionali sapere di aver contribuito a favorire la loro inclusione è una stata una bella emozione: «La formalizzazione della prima adesione costituisce per noi il raggiungimento di un risultato importante. Aderendo al progetto si partecipa attivamente ad un progetto di inclusione sociale che restituisce dignità a ragazzi che quotidianamente svolgono un lavoro molto duro e non hanno una casa ad attendere il loro rientro, non un letto comodo e un bagno dove lavarsi».  

Con la speranza che dopo Seydou e Idrissa anche altri africani potranno essere accolti in città, abbiamo infatti a pochi chilometri il “modello Drosi” che insegna quanto sia importante l’inclusione, più di ogni altro aiuto nelle varie tendopoli.

Scrive in una nota il sindaco Biasi con l’assessore Crea (per le pari opportunità e politiche sociali) e l’assessore Fedele (all’immigrazione): “Diventa, pertanto, essenziale collocare al centro del progetto le persone accolte, le quali non devono essere meri beneficiari passivi di interventi predisposti in loro favore, ma protagonisti attivi del proprio percorso di accoglienza e di inclusione sociale”.

Al progetto possono aderire tutti i proprietari di case sfitte e abitabili nel comune di Taurianova, disponibili a destinarle in locazione in favore di migranti regolari in condizione di disagio socio-abitativo. L’Agenzia sociale per l’abitare selezionerà le case, offrirà ai proprietari servizio di accompagnamento nella fase preliminare di stipula del contratto di affitto, individuerà i potenziali inquilini, curerà il loro inserimento abitativo. Il comune di Taurianova attiverà una serie di garanzie, voucher integrativi in favore dei proprietari e agevolazioni economiche e sociali. I proprietari potranno avere la certezza di un reddito dall’affitto, sperimentare in prima persona un progetto innovativo di accoglienza

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Nadia Macrì
Nadia Macrì
direttore

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