La stanza del Primo Cittadino del Palazzo Municipale oggi, nella Giornata mondiale per l’Epilessia (International Epilepsy Day), si è tinta di viola per ricordare a tutti l’importanza di questa patologia che colpisce gli adulti e i bambini.
«La giornata Mondiale dell’epilessia è una iniziativa che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’epilessia e in particolare promuovere iniziative volte a migliorare le conoscenze della malattia e rimuovere lo stigma che purtroppo ancora oggi, in alcune regioni del mondo, è associato all’epilessia» scrive in una nota l’Assessore alle Pari Opportunità, sottolineando lo slogan che quest’anno accompagna la giornata: “DI EPILESSIA SI SOFFRE MA NON SI PARLA“.
Sarebbero 65 milioni le persone nel mondo affette da epilessia, di cui circa 500 mila solo in Italia. Di questi, sono 90 mila i bambini fino a 15 anni che ne soffrono e che hanno anche problemi sociali dettati da stereotipi che rendono difficile la vita di tutti i giorni.
«C’è un grande lavoro da fare partendo anche e soprattutto dalle istituzioni e tra queste rientra fortemente la scuola. Tutti siamo tenuti a dare una mano per il nostro ruolo, per il nostro lavoro, per far sì che l’altro non si senta diverso. Ringrazio personalmente – conclude l’Assessore Crea – l’amico Giuseppe Romagnosi, referente regionale dell’Associazione Epilessia Calabria per la ‘campagna di sensibilizzazione che sta portando avanti con impegno e dedizione e alla quale l’amministrazione comunale ha aderito con forza e vicinanza».
Che cos’è l’epilessia?
L’Epilessia è la malattia neurologica più diffusa nel mondo. Si manifesta con crisi improvvise e ripetute, ovvero scariche elettriche nel cervello che causano alterazioni sensoriali, motorie e di coscienza. Il 30-40% delle persone con epilessia non risponde a nessuna delle terapie attualmente disponibili. Purtroppo si crede ancora che l’epilessia sia una malattia psichiatrica o una condizione che connota la personalità piuttosto che uno stato patologico curabile.
L’insieme di questi pregiudizi sull’epilessia, “erronei” quanto tenaci, e sempre facilmente “strumentalizzabili” come ricorda il più grande psichiatra forense italiano (Fornari, 2008), penalizza fortemente la qualità di vita delle persone con epilessia. Perché questo cambi è indispensabile la costante diffusione di informazioni corrette sull’argomento. In questo processo di avanzamento socio-culturale, rivestono un ruolo centrale i mezzi di comunicazione di massa, capaci di veicolare informazioni verso la società interna e in ogni ambito nel quale si svolge la personalità degli individui. Il cambiamento dipende da ciascuno e da tutti e l’impegno e la tenacia sono gli ingredienti perché esso si determini.