Una tragedia ha spento, nella mattinata di sabato 19 ottobre, due giovani vite. Giovanni Speranza, di Taurianova, e la moglie Francesca Pizzi di Reggio Calabria, una coppia di archeologi, sono rimasti vittime di un incidente sull’autostrada A21. L’auto su cui viaggiavano ha preso fuoco dopo l’impatto con un tir fermo in una piazzola di sosta.
Ma ridurre questa storia al dolore di una notizia sarebbe ingiusto. Giovanni e Francesca erano molto più di una coppia di viaggiatori fermati dal destino. Perché la loro storia non era soltanto una storia d’amore, ma un dialogo continuo con la vita, con la conoscenza, con la bellezza. Erano due anime in cammino, unite da un amore profondo, da una curiosità senza confini, da una ricerca costante della verità nelle cose semplici e autentiche.
Due ricercatori, due eccellenze come ricordati oggi dai più grandi Musei della Calabria, due studiosi umili che non hanno mai ricercato un titolo di giornale o inseguito un premio.
Lui, archeologo e scrittore, aveva il dono di leggere la vita come un testo antico, pieno di segni da interpretare. Nei suoi romanzi e nei suoi documentari, c’era sempre qualcosa che restava sospeso, come se in ogni frammento ci fosse la promessa di qualcosa di più grande. Lei, insegnante e archeologa come lui, aveva già vinto la sua battaglia contro il dolore, affrontando il cancro con una forza silenziosa e luminosa. Insieme erano la testimonianza viva di quanto l’amore sappia trasformare ogni ferita in feritoia.
Nella loro vita avevano scavato nella terra per riportare alla luce il passato. Oggi, nella cenere che rimane, sembra esserci un simbolo che parla di eternità: quella cenere che per loro aveva sempre significato memoria, rinascita, continuità, li ha uniti per sempre — oltre il tempo, oltre la morte, perché Giovanni e Francesca sembrano aver trovato, in un modo che solo il Cielo può capire, la loro eternità. Come se la vita, che avevano trascorso cercando ciò che il tempo aveva nascosto, oggi avesse voluto svelare anche a loro il mistero più grande: l’amore. E Giovanni e Francesca che sono stati amore… restano.
