Si è conclusa con grande soddisfazione la terza edizione del Villaggio Sud Agrifest – Festival della Cooperazione, l’evento che celebra l’agricoltura come motore di sviluppo sostenibile, identità, cooperazione e innovazione per il Sud Italia. Un vero e proprio villaggio temporaneo, dove natura, cultura, economia circolare e cittadinanza attiva si sono incontrate per dare vita a una tre giorni ricca di incontri, laboratori, sapori e risposte per il domani.
Organizzato in un clima di condivisione daLl’OP Pianagri, l’associazione Risorse id il sostegno di Legacoop, il Villaggio Sud Agrifest ha confermato il suo ruolo di riferimento nel panorama delle manifestazioni dedicate all’agroalimentare e alla sostenibilità nel Mezzogiorno. Una rete di associazioni, imprese agricole, istituzioni, scuole e cittadini ha animato spazi verdi, stand tematici e aree didattiche, trasformando il festival in un punto d’incontro tra generazioni, competenze e territori.
Tra gli appuntamenti più partecipati, i tavoli di confronto dove quest’anno il comune denominatore è stata l’AI e l’impatto con le filiere, la transizione ecologica e i modelli di agricoltura rigenerativa; i laboratori per bambini e famiglie; la più grande fiera agricola della regione, le degustazioni di prodotti a km zero e i racconti dei produttori locali, custodi di tradizioni e innovazione, la gara dei trattori e le prove sul campo. Non sono mancati momenti musicali, letture e performance artistiche che hanno reso l’esperienza ancora più coinvolgente e multisensoriale.
Grande attenzione è stata riservata ai temi dell’inclusione sociale, del lavoro giusto con interventi di esperti, agricoltori, attivisti e amministratori provenienti da tutta Italia. Al centro del Villaggio, come sempre, un Sud che non si arrende ma semina, coltiva e costruisce futuro.
A chiudere la manifestazione, le parole degli organizzatori, che hanno ringraziato tutti i partecipanti e rilanciato l’impegno per la prossima edizione: «Il Villaggio Sud Agrifest non è solo un festival, è un modo di stare insieme e progettare comunità. È la prova che dalle radici della terra può nascere una nuova speranza».
