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lunedì, Dicembre 2, 2024

Carnevale: le origini della festa più allegra dell’anno

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A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale”, è uno dei proverbi più noti che generalmente si utilizzano quando si avvicina la festa più simpatica e “coriandolosa” del periodo di febbraio.

Subito dopo Carnevale ha inizio la Quaresima e da un clima festaiolo si passa a un momento più cauto caratterizzato anche dal rito delle ceneri.

Infatti, il termine “carnevale” deriva dall’espressione latina carnem levare “toglier la carne”, riferito al giorno precedente la quaresima.

Se penso al Carnevale, personalmente ricordo i grandi carri che girovagavano per le vie di Taurianova e le grandi sfilate delle varie scuole di danza che facevano sentire, grandi e piccini, parte di questa grande festa. Ricordo l’innocenza nel giocare con i coriandoli e le bombolette di stelle filanti, i vestiti bellissimi che si indossavano e le gare che si facevano per chi avesse il travestimento più bello.

Ma sapete come e quando è nata questa festa, amata soprattutto dai più piccoli?  

Il Carnevale è una festa legata al mondo cristiano, ma le sue origini le possiamo ritrovare in epoche lontane e vicine alla religione pagana.

Il mese di febbraio segnava il passaggio dall’inverno alla primavera e nell’antica Roma si celebravano i Saturnali, un avvenimento religioso legato al dio Saturno, dove era previsto l’uso di maschere diverse. Possiamo riconoscere la festa del Carnevale anche dalle antiche feste “dionisiache” greche dedicate a Dioniso. Anche se le origini di questa festa sono diverse, l’unica regola di questo periodo, in cui non si ha una data fissa ma variabile legata alla Pasqua, è quello di darsi alla pazza gioia. 

Tra i Carnevali più belli e famosi oltreoceano come tutti sappiamo, abbiamo quello di Rio de Janeiro mentre in Italia abbiamo quelli di Varieggio, Acireale, Ivrea, Sciacca e Venezia.

Non si possono non menzionare le bontà culinarie tipiche del periodo, tutte rigorosamente fritte: le castagnole, ricetta risalente al ‘700; la crema fritta che è una tipica ricetta veneziana che in genere come dolce viene accoppiato a un bicchiere di vino passito; le chiacchere, in dialetto calabrese “nacatuli”, conosciute a Venezia con il nome di galani, un dolce antico risalente all’età romana che nasce dalla sua grande semplicità di preparazione e degli ingredienti. Ed è proprio quando si sente il profumo nell’aria, tra le case e i forni di nacatuli, possiamo dire che il Carnevale è appena iniziato. Dal Giovedì Grasso, appena trascorso, al Martedì Grasso: buona festa!

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