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lunedì, Aprile 29, 2024

Domenico e quel dolce ristoro

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Era un tipo che cercava di non essere scontato. Nella Calabria del piccante come segno di forza e di identità, Domenico aveva puntato sul peperoncino dolce. Una scelta che dietro un bel nome per il proprio locale restituisce l’audacia di Domenico Politi, giovanissimo imprenditore che ha accelerato tante tappe quasi per riuscire in meno di 40 anni a vivere una vita così piena che la maggior parte delle persone ci metterebbe almeno il doppio degli anni per far tutto ciò che ha realizzato lui e senza i suoi splendidi risultati.

Dai modi gentili e garbati con tutti, i suoi clienti prima di tutto persone da soddisfare, la sua squadra di lavoro gli amici che ti scegli, la sua famiglia il punto fermo.
Capace di accogliere con uno sguardo paterno i bimbi che entravano da soli nel locale, capace di unire perfino i sindaci di Taurianova e Cittanova in un messaggio congiunto. Insieme nel dolore. Un gesto non scontato, dolce come il peperoncino che Domenico voleva far assaggiare a tutti.

E la mente va ad una frase del Vangelo. “Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce”. Domenico avrà imparato davvero da Gesù. Le tante preghiere nei cenacoli della sua famiglia hanno trovato la strada nel suo cuore. Si è fatto toccare il cuore da quel giogo, dolce, dal ristoro per la vita eterna. Si è fatto trovare pronto. Non lo siamo noi però quando un amico, un fratello, un padre, un figlio, il tuo amore va via così. Non lo siamo noi quando la morte di un caro è fotografata da tutti per capire dinamiche, per dare opinioni e poche certezze. Non lo siamo perchè non è semplice darsi pace quando la strada che hai percorso chissà quante volte diventa un destino, un tremendo destino.

E’ chiusa la tavola calda, in questi giorni è stata aperta due volte però. Per dare l’ultimo saluto a Domenico e per dare l’ultimo suo pranzo a chi ne aveva bisogno. Una solidarietà non scontata nel momento del dolore, una solidarietà dolce.

Ricordiamocelo quando vogliamo ricordare Domenico. Ricordiamoci che dobbiamo saper stravolgere i nostri pensieri scontati come avrebbe fatto lui. Ricordiamoci che c’è una dolcezza di vita, di sapori, di voci che dobbiamo raggiungere. Ricordiamoci che i morti non moriranno mai se continuiamo a vivere anche per loro. Ricordiamoci che ci sono due bimbe che da pochi giorni sono senza papà e prima di ogni altra cosa sono loro che dobbiamo tutelare e voler bene. Ricordiamoci che la vita non è eterna, purtroppo anche una strada spietata può fermarla. Ricordiamoci che c’è una tavola calda nel cuore di tutti, sta a noi ora aprirla, per noi e per gli altri. E ricordiamoci anche che quel dolce peperoncino lo proveremo ancora, e sarà Domenico stesso ad indicare i modi e i tempi, se non lo ha già fatto.

A Dio Domenico.

Oggi alla mensa del Signore sei stato servito alla grande, adesso ristora i cuori di chi ti piange e che per te ci sia sempre un dolce riposo.



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Nadia Macrì
Nadia Macrì
direttore

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