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Comune di Taurianova
lunedì, Dicembre 2, 2024

La processione: Maria che cammina con noi

Dopo il fermo di qualche anno si è rinnovato l'atteso momento della processione della Madonna della Montagna

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Ore 18 dell’otto settembre, nuovamente tutti in piazza. Uomini, donne, bambini nei passeggini, anziani in carrozzina. Tutti in piazza con gli occhi luccicanti di gioia o di preghiera, rivolti verso la porta centrale della chiesa. Ed ecco che arriva Maria, tutta bella, con le nuvole che le scorrono sopra la testa e il vento caldo che attraversa i suoi raggi. Maria, fra i suoni della banda, dei fuochi, ma ancor di più delle mani dei suoi figli che l’applaudono così intensamente, mentre vibra il cuore e la pelle si emoziona anche lei.

Si parte: è la processione della Madonna della Montagna e la tante gente che percorre con lei per le vie di Taurianova, pare obbedire ad un istintivo mettersi in cammino, come seguiti o guidati da Maria: avanti le file, dietro le folle.

Le strade si mutano con la presenza di Maria che traccia un percorso, che poi è quello che facciamo quotidianamente. E’ un lento e gioioso cammino, una fila folta, un popolo ordinato, il rumore dei passi nella strada, la musica festosa della banda che ti resta in testa per tutta la sera, le preghiere sussurrate che sembrano poesia in movimento. I piedi scalzi di chi ha fatto un voto, i canti mariani tradizionali, dove c’è spazio anche per le note stonate e le voci fuori dal coro, cantati sottovoce gradando avanti mentre ti si apre una città che non è mai uguale, anche se la vivi e la rivedi per la milionesima volta. Tutto è uguale eppure nulla è come prima. Ci sono le stesse case e il cielo di sempre e allora ti rendi conto che sei tu a cambiare ad ogni passo, perchè è la vita, la strada, gli incontri, le gioie e i dolori che ti cambiano.

Ti volti indietro e vedi tantissima gente che cammina come te, nella stessa direzione, eppure pensi a chi manca. Ci sono le autorità civili e militari e ti sembra anche strano a volte di aver fatto lo stesso cammino insieme, che non è il percorso più veloce, ma è quell’accompagnare Maria all’incontro con la città. Lei, Regina di Taurianova, ci fa visita, accarezza le vite disperse, spiazza la solitudine dei vicoli del cuore, passa per dirci che non siamo soli.

Arriva il crepuscolo, le vie si illuminano a festa, ma è come se non fosse mai sceso il buio e continui a camminare con l’idea di andare ad un indirizzo preciso: la piazza che si riempie di emozioni. Sembra la sosta davanti ai bivi della vita e guardi Maria e ti scopri a pensare cose che non hai mai pensato. Un bimbo chiede per la prima volta come è vestita sua mamma dentro la bara, e anche se attorno a te vedi le bancarella delle cose superflue e senti in lontananza la musica delle giostre, in qualche modo il dolore che ti ha colpito non lo senti solo pesante.

Guardi Maria nei suoi occhi che brillano fino quasi a piangere, è circondata da una macchia bianca: sono i portatori. Quelli con la tunica bianca che da generazioni continuano a portare Maria come hanno fatto i loro padri e quelli che per voto, per grazia, ma soprattutto per amore, offrono a Maria la loro spalla.

Soffrono, sudano, ma non è sfida al coraggio, è un po’ diventare cirenei della storia, aiutando a portare con Maria anche il peso della Croce. Croce che nell’immagine della nostra Madonna è in primo piano ai suoi piedi, ma anche in testa, centro della sua corona.

Maria, mamma della Croce, rientra in Chiesa, sono gli ultimi passi, momenti di rara intensità. Maria ondulando fra le braccia dei portatori e i tanti viva Maria, torna dal suo figlio Gesù. Ha passeggiato per le strade della nostra città per portarci da Lui.

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Nadia Macrì
Nadia Macrì
direttore

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