Con un comunicato congiunto il circolo “Walter Schepis” di Taurianova – la segretaria Maria Teresa Gerace e il consigliere comunale Simone Marafioti – annuncia ufficialmente la propria uscita dal Partito Democratico. Una scelta sofferta ma necessaria, maturata dopo settimane di tensioni con gli organi regionali del partito.
“Ci volevano allineati, ma abbiamo scelto di essere una linea nuova.”
Un congresso imposto fuori dalle regole
La frattura nasce dalla decisione, imposta dall’alto, di celebrare un nuovo congresso di circolo. Una richiesta che – spiegano gli esponenti del circolo – non trova alcuna legittimità statutaria:
“Il nostro congresso si è svolto regolarmente nell’aprile 2022, con un mandato valido fino al 2026. Il regolamento regionale, inviato a marzo, parla chiaro: devono votare solo i circoli con mandato scaduto. E noi non siamo tra questi.”
Nonostante ciò, nessuna comunicazione ufficiale è giunta agli organi del circolo. Solo un messaggio WhatsApp dai toni “inaccettabili”, seguito da una mail “minacciosa” inviata a ridosso della scadenza imposta, con la minaccia di commissariamento.
“Abbiamo costruito questo circolo con passione e onestà, lontani da giochi di potere. È un luogo politico vivo, dove contano le idee e la partecipazione. Rifiutiamo ogni imposizione calata dall’alto.”
La crisi del PD calabrese: commissariamenti e silenzi
Il documento, inviato ieri a tutti gli organi del PD regionale, rappresentava l’ultimo tentativo di difendere una visione democratica del partito. Un appello rimasto senza risposta.
“Il momento che vive il PD calabrese è drammatico: ricorsi, dimissioni, commissariamenti, segretari imposti senza confronto. È chiaro che il partito ha smarrito la sua anima democratica.”
L’addio al simbolo, ma non ai valori
L’amarezza è tanta, ma ancora di più è la determinazione a non piegarsi a logiche autoreferenziali.
“Non ci siamo mai detti contrari a un congresso. Ma lo vogliamo vero, aperto, partecipato. Non accettiamo rituali vuoti o decisioni già prese.”
Il circolo Walter Schepis dice addio al simbolo del Partito Democratico, dichiarando apertamente la volontà di costruire un nuovo spazio politico.
“Quel simbolo, svuotato di senso, non ci rappresenta più. Ma la nostra forza ce la portiamo con noi: le nostre idee, la nostra storia, i nostri volti. Toglieteci pure il simbolo, prendetelo. Ma ricordate: senza redini addosso, galoppiamo meglio.”
Un invito, infine, rivolto a chi crede ancora nella buona politica:
“Chiediamo a tutti gli amici e simpatizzanti di costruire insieme uno spazio nuovo. Un luogo trasparente, inclusivo, dove si governa con il consenso, non con la forza. Dove si partecipa senza timore. Dove si respira aria buona.”
